L’Abbazia di Mirasole, monastero fortezza nel cuore del Parco Sud

Abbazia di Mirasole. Arrivando da uno stradello di campagna fra le risaie del Parco Sud, poco fuori Opera, la prima impressione è quella di trovarsi davanti a un castello. Cinta da un quadrilatero di mura e con un robusto torrione centrale, Mirasole è infatti un bell’esempio di grangia fortificata medievale, sopravvissuta al trascorrere dei secoli.

mappa dell’abbazia di Mirasole, grafica dal sito abbaziadimirasole.org
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Mirasole, il chiostro

Costruita nel Duecento come un vero e proprio monastero-cascina, fu realizzata dall’ordine degli Umiliati. Si trattava a tutti gli effetti di una ricca azienda agricola, specializzata nell’allevamento, nella lavorazione della lana e nella produzione del feltro. Un’azienda tanto prospera e invidiabile da doversi proteggere con solide mura, fossato e ponte levatoio. Ma nemmeno le mura sarebbero servite, qualche secolo dopo, a salvare gli Umiliati dalla rovina…

La storia degli Umiliati

L’ordine degli Umiliati, nato ad Alessandria in Piemonte, ha una storia che si intreccia con quella di Milano, città che li vide prosperare e che in un certo senso ne determinò la fine. Una particolarità della loro regola: le comunità erano formate sia da religiosi che da laici. Ne facevano parte intere famiglie, che si dedicavano alla produzione della lana, lavorando indefessamente e dedicandosi alla preghiera. La loro vita, così come gli edifici che vediamo nell’abbazia, ruotava attorno a una corte agricola: chiesa, chiostro, abitazioni, laboratori…

Nel tempo, pur essendo nati come ordine dai costumi austeri e frugali in contrasto con la rilassatezza della Chiesa, gli Umiliati si arricchirono con il commercio dei tessuti e finanziarono importanti attività bancarie, divenendo tanto potenti da rendersi invisi all’inquisizione, che li sospettava di calvinismo. Fu così che nel periodo della controriforma esplosero i contrasti con Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, tanto che un membro dell’ordine, Gerolamo Donato detto il Farina, tentò di assassinarlo con un maldestro colpo di archibugio. Il futuro santo sopravvisse, forse per miracolo: l’ordine, invece, nel 1571 fu definitivamente soppresso.

L’abbazia passò così al Collegio Elvetico, il seminario che formava i sacerdoti destinati ai paesi svizzeri in odore protestantesimo. Fu poi Napoleone nel 1797, dopo aver soppresso a sua volta anche il Collegio, ad affidare Mirasole all’Ospedale Maggiore di Milano, che la detiene ancora oggi.

Visitando l’abbazia

La corte dell’abbazia di Mirasole – foto dal sito abbaziadimirasole.org

Oltrepassato il torrione centrale che ci introduce nel monastero fortezza, si entra in una grandissima corte, circondata da quelle che erano le stalle, i fienili, le case dei contadini e una grande casa padronale con portico terrazzato.

La casa padronale porticata nella corte – foto Progetto Mirasole Impresa Sociale

Sulla destra si scorge la semplice facciata in cotto della chiesa di Santa Maria Assunta, tipicamente lombarda, con interno a un’unica navata. Le sue origini risalgono a prima del Duecento. Gli Umiliati la trovarono già edificata, e la rimaneggiarono arricchendola nel Quattrocento con gli splendidi affreschi dell’abside: una raffigurazione dell’assunzione in cielo di Maria, opera di un anonimo maestro lombardo.

Chiesa di Santa Maria Assunta, gli affreschi dell’abside
foto: Progetto Mirasole Impresa Sociale

Il nome di “Mirasole” è legato proprio al particolare orientamento della chiesa, volta a Sud, per ammirare il sole di Cristo, anziché a Est, come dettava il canone dell’architettura sacra medievale.

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Un’altra curiosità interessante: il bassorilievo murato nel pilastro destro della chiesa, raffigura l’Agnus Dei e dei frati che celebrano messa. Si tratta dell’antico stemma degli Umiliati, simbolo della fede ma anche della loro redditizia attività lavorativa: la produzione della lana e del feltro.

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Accanto alla chiesa si trova il bellissimo chiostro quattrocentesco, porticato su due livelli, con archi e colonne in pietra. Su alcuni capitelli si trova il celebre stemma del sole raggiante dal volto umano, delimitato da una falce di luna, simbolo di Mirasole.

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Dal chiostro si accede agli ambienti tipici della vita monastica, la sala capitolare, il refettorio, le celle, la biblioteca, oggi adibiti a sale per convegni e mostre.

Il sole raggiante, stemma della città metropolitana di Milano

Su alcuni capitelli del chiostro si nota un sole dal volto umano, avvolto da una falce di luna e contornato dai suoi raggi. Per gli Umiliati, intimamente connessi all’attività agricola, il sole scandiva la giornata lavorativa, mentre la luna indicava le fasi della semina. Questo simbolo dell’abbazia è ripreso nello stemma della città metropolitana, dove lo vediamo sovrastato dalla croce rossa in campo bianco di Milano, circondato dall’azzurro scuro delle istituzioni europee.

capitello del chiostro con il sole raggiante, utilizzato per lo stemma della città metropolitana – foto Progetto Mirasole Impresa Sociale
stemma del sole raggiante nel logo della città metropolitana di Milano

Mirasole oggi: una struttura attiva e solidale

Ancora oggi l’abbazia è luogo di aggregazione e solidarietà. Di proprietà della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Policlinico di Milano, ospita infatti le iniziative della Fondazione Progetto Arca e dell’Impresa Sociale Progetto Mirasole, due comunità che si occupano di dare lavoro e alloggio a persone in difficoltà. All’interno della struttura ci sono mostre permanenti e su richiesta vengono realizzate attività didattiche per bimbi e ragazzi (in particolare laboratori sulla manifattura del feltro, tessuto resistentissimo, ignifugo e impermeabile, realizzato utilizzando lo stesso procedimento adoperato dagli Umiliati nel Duecento).

mostra permanente nella sala capitolare – foto Progetto Mirasole Impresa Sociale

La bottega solidale all’ingresso della corte agricola vende prodotti provenienti da monasteri (miele, tisane, riso, sughi, olii, vini, biscotti, marmellate…) il cui ricavato serve per sostenere la manutenzione della struttura e le comunità monastiche.

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la bottega solidale, riso del parco Sud

Gli ambienti intorno al chiostro sono allestiti come spazio convegni (13 sale per una capienza di 1200 posti in totale).

Mirasole inoltre fa parte della Strada delle Abbazie, percorso turistico che unisce i 7 complessi abbaziali che, tra il XII e il XIII, circondavano Milano. Vale la pena di dare un’occhiata al sito della città metropolitana per farsene un’idea, per me è stato fonte di ispirazione per le prossime escursioni…

Il Parco Agricolo Sud Milano

Mirasole è uno dei 27 “Punti Parco” del Parco Agricolo Sud di Milano.

Gestito dalla Città metropolitana di Milano, il Parco Sud comprende le aree agricole e forestali di 60 comuni, per un totale di 47.000 ettari. Pur essendo prevalentemente caratterizzato da terreni agricoli conserva anche diverse aree boschive, ed è attraversato da numerosi corsi d’acqua (qui non siamo lontani dal Lambro). Ma la vera particolarità sono i fontanili: acque affioranti, utilizzate nell’irrigazione, intorno a cui si sviluppano oasi naturali con la vegetazione tipica delle zone umide (canneti, pioppi, salici e ontani) e la fauna caratteristica di questo ecosistema.

Info

Distanza da Milano: 13 chilometri

Indirizzo: Strada Consortile Mirasole – Opera 

Giorni e orari di apertura: venerdì: 16.00-22.00; sabato: 9.00-22.00; domenica: 9.00-20.00 (dal lunedì al giovedì l’abbazia è chiusa).

Per contatti e informazioni: http://www.abbaziamirasole.org

Roberta Ferraro, blogger e travel designer. Racconto straordinari luoghi vicini, posti speciali che si distinguono per arte, natura e cultura. Perché se apriamo gli occhi su quello che abbiamo intorno a noi, l’avventura è a portata di mano. Seguimi per trovare ispirazione per weekend, gite e vacanze.