Un borgo ricco di storia, una storia di rinascita.
Venzone è un paesino medievale fortificato in pietra bianca, incastonato tra le Prealpi Carniche, tanto suggestivo da essere stato dichiarato Monumento Nazionale fin dal 1965, ed eletto il più bel Borgo d’Italia nel 2017. Un nucleo che risale al dominio di Carlo Magno (776), sorto su un’area già urbanizzata dai Celti (500 a.C.) e poi dai Romani. Dal 1077 entrò a far parte del Patriarcato di Aquileia, nel 1200 divenne feudo e poi Comune, fortificato con doppia cinta muraria e fiorente nei commerci. Nel ‘400 entrò nei domini della Serenissima, passato poi sotto Napoleone, l’Austria, e il Regno d’Italia nel 1866.
Venzone, il terremoto del 1976 e la rinascita dov’era e com’era
Insieme a tutta questa storia ce n’è un’altra, drammatica ma a lieto fine, che inizia alle 21 del 6 maggio 1976. Quella notte la prima ondata di terremoto colpì il Friuli coinvolgendo un’area di 5700 chilometri e 137 comuni. Venzone fu uno di questi, con un bilancio di 47 vittime e gravi danni. Il Duomo di S.Andrea e il Palazzo Comunale rimasero in piedi. Fu il secondo sisma, il 15 settembre dello stesso anno, a provocare i danni più gravi, mettendo in ginocchio un paese ormai ridotto in briciole. Sono stati il coraggio e la lungimiranza dei cittadini, uniti nel “Comitato di coordinamento per il recupero dei Beni culturali” a fare la differenza, mettendo in atto uno straordinario esempio di restauro architettonico e artistico.
Venzone è rinata dove era e com’era, rimettendo in piedi l’antico Duomo e i palazzi storici in una ricostruzione curata nei minimi dettagli, conservando e catalogando ogni pietra, salvando dalle ruspe e recuperando dalle macerie i materiali originali (bifore, davanzali, stemmi, portali…), preservando il patrimonio artistico da ulteriori danni e furti, puntellando le parti superstiti degli edifici più antichi, restaurando gli affreschi.
La ricomposizione degli elementi avveniva a terra, accanto alle parti superstiti degli edifici, montandoli poi sul posto secondo il metodo dell’anastilosi, utilizzato in archeologia: vennero così catalogate 8000 pietre, collocate nella loro esatta posizione di prima del crollo, mentre le pietre di integrazione sono rese distinguibili da quelle originali, per poter identificare l’intervento di restauro. Dopo soli 8 anni, dal 1984 al 1989 è risorto il centro storico, e in seguito il Duomo, simbolo della rinascita della città.
Un intervento che ha fatto storia per accuratezza, conservazione del patrimonio e rapidità, divenendo uno dei simboli della ricostruzione in Friuli.
Quattro passi fra le mura
Entrati dall’arco di Porta San Genesio, un varco nelle antiche mura, ci imbattiamo subito in uno scorcio potente: le macerie della Chiesa gotica di S.Giovanni Battista, di cui rimane solo la facciata, con il rosone a cielo aperto che inquadra la montagna. Un’immagine forte che ci riporta alla violenza del terremoto. Poco oltre, in Piazza Municipio, si staglia il Palazzo Comunale, edificio gotico impreziosito da stemmi e bifore. Sulla piazza si affaccia anche Palazzo Radiussi, con una leziosa trifora che ricorda da vicino i palazzi veneziani. Percorrendo il corso principale si arriva al Duomo di S.Andrea, un edificio romanico-gotico di superba bellezza, molto suggestivo anche all’interno, simbolo del magistrale restauro dopo il terremoto. Nella piccola Cappella di San Michele, antistante la chiesa, sono conservate le cosiddette mummie di Venzone: corpi provenienti dalle tombe un tempo interne al Duomo, scoperti nel Seicento, che si sono conservati per la presenza di una particolare muffa.
Venzone paradiso dei ciclisti sulla ciclovia Adria bike
Nei negozi e nei ristoranti del centro (dove fra l’altro abbiamo mangiato benissimo alla Locanda al Municipio), abbiamo notato un’attenzione particolare verso i ciclisti, per i quali sono predisposti perfino dei parcheggi ad hoc.
In effetti, in una giornata di sole di fine agosto, la maggior parte dei turisti si muoveva su bici di ogni genere (mountain bike, pedalata assistita, bici da corsa), e molti di loro erano provenienti da Austria e Slovenia.
Abbiamo indagato ed ecco perché: il borgo si trova nel tratto Tarvisio-Venzone della ciclovia Adriabike, un viaggio a tappe che parte dai monti della Slovenia e arriva alle spiagge di Grado, sull’Adriatico, con un tracciato complessivo di 1000 chilometri. Il tratto in questione è un percorso relativamente facile di 60 chilometri in mezzo ai monti, che partendo dal confine con l’Austria attraversa i centri di Malborghetto e Pontebba, rimanendo sempre sui 500 m di altitudine, senza particolari dislivelli. Da cosa nasce cosa, questo piccolo viaggio ci ha fatto venire voglia di tornare armati di bici (meglio se a pedalata assistita) e di esplorare meglio questo angolo delle Alpi Carniche…
Info:
Venzone è un paese della Carnia in provincia di Udine
- Distanza da Udine 38 km – 30 min -Svincolo Gemona-Osoppo Dir. A4
- Distanza da Venezia 126,5 km – 1 h 43 min passando per A23
- Eventi in programma: 4° fine settimana di ottobre Festa della Zucca: una grande festa medioevale nella magia del centro storico illuminato da torce e fiaccole, popolato da nobili, dame e cavalieri, osti e tavernieri, bottegai e mercanti, giocolieri e acrobati, mangiafuoco e mangiaspade…
- Per saperne di più www.venzoneturismo.it