Maria Gaetana Agnesi.
Chi era costei? Quando ho conosciuto questo personaggio ne sono stata così affascinata che ho deciso di seguirne le tracce fino al paese d’origine, trascinando la mia recalcitrante famiglia fino alla bellissima Montevecchia, nella Brianza Lecchese, in un pomeriggio un po’troppo assolato di luglio…
In questo post vi racconto la sua storia partendo dalla casa di villeggiatura della famiglia, Villa Agnesi Albertoni, una elegante magione Settecentesca oggi di proprietà privata, aperta saltuariamente al pubblico con visite guidate.
La gita a Montevecchia: un evergreen per il weekend dei milanesi…
La passeggiata a Montevecchia (provincia di Lecco) in realtà è una delle più classiche mete del weekend brianzolo/milanese: il rischio di intrupparsi in una delle trattorie con vista, rinomate e non, è altissimo, quindi lo abbiamo evitato.
Si tratta di un borgo abbarbicato su una collina che si erge all’improvviso nella pianura. E’ come stare su un balcone, che si affaccia da una parte verso Milano -Duomo e grattacieli sono perfettamente in vista- e dall’altra verso le alture e le montagne, che iniziano proprio da qui. Il microclima mite favorisce la coltivazione della vite, tutto intorno è punteggiato da dimore storiche con splendidi giardini, luoghi di villeggiatura dell’aristocrazia milanese del passato, oggi percorsi da sentieri e passeggiate nel verde alla portata di tutti.
Il nome nasce da mons vigiliae cioè “monte delle vedette”, perché qui in epoca romana c’erano delle mura e una torre di segnalazione.
Ma veniamo alla nostra Maria Gaetana.
Nata nel 1718, fu una dei 21 figli dell’imprenditore della seta Pietro Agnesi, proprietario del feudo di Montevecchia e uomo tanto illuminato (del resto siamo nel secolo dei Lumi), da investire sulla cultura delle figlie femmine, fra cui brillarono Maria Teresa, celebre musicista che compose per le case regnanti, e quel genio di Maria Gaetana, una delle più grandi matematiche di tutti i tempi, che parlava sette lingue, pubblicò il suo primo saggio a 17 anni e scrisse di filosofia e fisica.
Docente di matematica all’Università di Bologna, diede il nome una curva geometrica, la “versiera di Agnensi”, e intrattenne rapporti di corrispondenza e stima con l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, a cui dedicò la sua opera più importante, “Istituzioni Analitiche ad uso della gioventù italiana”.
E già questo sarebbe abbastanza, soprattutto in rapporto ai tempi, ma la personalità forte e indipendente di Gaetana non si ferma qui. A un certo punto si ritira dalla vita pubblica e dagli studi e si dedica alle opere di carità: fonda e dirige il Pio Albergo Trivulzio, a cui destina tutti i propri beni, praticando uno stile di vita semplice e riservato.
Villa Agnesi Albertoni.
Proprio nella piazzetta di Montevecchia (largo Agnesi, 2), era la villa di delizia in cui Gaetana trascorse con la famiglia i suoi giorni migliori, fra studi e natura. Oltre ai begli interni rococò, con sale e salotti affrescati e decorati, si accede ai due giardini, uno all’italiana, con statue, balaustre e una grande fontana con Venere sul delfino, e uno all’inglese, ricavato sul fianco della collina, con alberi e prato.
Vi si accede solo su prenotazione con visita guidata. Per informazioni http://villago.it
Cosa vedere a Montevecchia.
Mentre io mi immergevo nel Secolo dei Lumi sulle tracce di Gaetana Agnesi il resto della famiglia, dopo un sontuoso gelato, si dedicava a esplorare i dintorni, raggiungendo il santuario della Beata Vergine del Carmelo (XVI-XVII secolo), in cima alla collina: una posizione panoramica che si conquista con 180 gradini piuttosto ripidi, ma mi assicurano che ne vale la pena.
Il mistero delle piramidi di Montevecchia.
Una curiosità da guide turistiche: il borgo si affaccia su tre alture a forma piramidale che ricalcano per proporzioni e disposizione le piramidi egiziane: pare che queste colline oggi ricoperte di vigneti siano state modellate così dall’uomo, riprendendo l’allineamento della costellazione di Orione… ma quando, come e perché rimane un mistero!
Info:
Chilometri da Milano: 37,1 km passando per A51. Dovreste metterci meno di un’ora, molto dipende dal traffico sulla tangenziale Est.
Siamo all’interno del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, area naturale protetta della zona di Merate, Brianza lecchese.
Montevecchia Pass: durante il weekend -sabato dalle 14 alle 19 e domenica dalle 9 alle 19 – non è possibile accedere in auto alla città alta per comprensibili problemi di parcheggio (il borgo è arroccato e i posti auto sono contati). Se non avete grossi problemi potete salire a piedi, evitando le ore più calde perché la strada è bella ripida e assolata (noi lo abbiamo fatto a inizio luglio ne primo pomeriggio, e siamo comunque sopravvissuti). In alternativa potete tentare di procurarvi un pass tramite il sito della proloco https://www.promontevecchia.it/index.php/faq-montevecchiapass/