“Quanto vorrei avere i miei amici accanto per godere insieme del panorama che mi si presenta dinanzi! … il meraviglioso lago di Garda!”. Queste e molte altre parole spese Wolfgang Goethe per descrivere il lago, porta di ingresso dell’italianità, nel suo Grand Tour del Bel Paese. Il grande scrittore tedesco soggiornò nel 1786 a Malcesine, e descrisse con trasporto nel suo “Viaggio in Italia” le bellezze del paesaggio, il clima mite e la vita di queste sponde, aprendo la strada a tanti suoi conterranei che ancora oggi le scelgono come meta.
La cosa che colpisce di più quando si arriva nei primi paesi affacciati sul lago di Garda (Desenzano, Sirmione, Padenghe, Moniga) è proprio la luce mediterranea, che ci trasporta con la mente e l’anima in altri lidi più a Sud.
Noi abbiamo scelto per un weekend di inizio autunno la parte “bassa”, sul versante bresciano (la più vicina arrivando da Milano): un bacino circondato da dolci colline moreniche, formate dai ghiacciai che hanno scavato il più grande lago italiano.
Più su, la costa si fa scoscesa in entrambi i versanti, fino a chiudersi nel vertice trentino di Riva, con il suo golfo incastonato fra le montagne.
Cosa fare sul lago di Garda in autunno?
Si possono fare e scoprire infinite cose sul lago e dintorni in autunno, ve ne suggerisco alcune come ispirazione, in realtà è anche bello semplicemente sostare su una spiaggia vuota, fare un bagno di luce e di sole e ascoltare il rumore delle onde del lago, che fanno un suono diverso dal mare, anche se sembra di essere al mare.
Passeggiata a piedi da Padenghe a Moniga
Avendo come base Padenghe, il nostro è stato un programma di autentico relax, godendoci il sole e il lungolago sulla passeggiata che arriva fino a Moniga (la tratta di andata è di circa 3,5 chilometri). Una comoda passerella percorre la riva, con una bella vista sul golfo verso Desenzano e sulla lunga penisola di Sirmione. Un altro tratto di lungolago pedonale collega Padenghe al porticciolo turistico, circa 1 Km e mezzo. Accortezza fuori stagione: portatevi un piccolo spuntino e una borraccia d’acqua, non tutti i bar sono aperti… Noi però ci siamo fermati a pranzo sotto gli ombrelloni colorati del carinissimo Copelia, che promette nella sua pagina facebook “in spiaggia tutto l’anno”, quindi ci auguriamo di tornarci quest’inverno per vedere se è vero.
Copelia, sul lungolago
Attenzione: il percorso non è ciclabile, se siete in bici ci sono altre mete interessanti per voi: ad esempio il percorso Padenghe Verde, su strada sterrata di campagna (1/4 chilometri, dipende dalle alternative che scegliete), che si può percorrere sia a piedi che in bici, con partenza nei pressi del supermercato Conad, sulla statale in direzione Moniga, o imboccando dal centro del paese il Percorso Vita, che costeggia i campi sportivi.
Il castello ricetto di Padenghe
Nel tardo pomeriggio abbiamo deciso di salire al castello, che domina il lago da un’altura, per goderci il panorama al tramonto e visitare la rocca. Vi si accede attraverso un’alta torre con ponte levatoio, ma all’interno -sorpresa!- non si trova un palazzo signorile o un avamposto militare, bensì un piccolo borgo, circondato da alte mura merlate, tuttora vivo e abitato dagli attuali castellani, con le antiche case originali in pietra e i vicoli in ciottoli.
Si tratta di un castello-ricetto, nato intorno al X secolo per ricoverare le popolazioni minacciate dagli Ungari, e rimaneggiato nel XII secolo.
Nel 1154 l’imperatore Federico Barbarossa lo assegnò in concessione al vescovo di Verona, e nel Quattrocento fu aggiunto l’edificio quadrangolare esterno, detto il Castellino, con una torre rotonda. La rocca fu contesa fra gli Scaligeri, la Serenissima e il ducato di Milano, come del resto tutto il territorio della sponda bresciana, che infatti conta numerosi castelli fortificati (Desenzano, Moniga, Sirmione, Lonato, Malcesine…). Insomma, chi vuole andare per castelli qui ha solo l’imbarazzo della scelta!
Un assaggio di ciclovia del Garda a Limone (anche a piedi, volendo)
Se siete appassionati di bici sappiate che nel 2021 sarà inaugurata la ciclovia del Garda, la pista ciclabile più lunga d’Europa realizzata a picco sul lago, che collegherà 19 località. Per ora se ne può avere un’idea percorrendo (anche a piedi) i due chilometri e mezzo di ciclabile inaugurati nel 2018, partendo dal centro di Limone: una passerella di 2 metri e mezzo di larghezza, con rivestimento a doghe, addossata alla roccia e a picco sul lago, straordinario esempio di ingegneria e un panorama spettacolare.
La navigazione sul lago
Per esplorare il lago in una bella giornata si può optare per la navigazione: ci sono battelli che lo percorrono da Sud a Nord e ritorno (tratta Desenzano-Peschiera-Riva) e traghetti che trasportano anche le auto dalla sponda bresciana a quella veronese (da Toscolano Maderno a Torri del Benaco). Gli orari autunnali prevedono corse ridotte, per cui bisogna studiare bene le proprie tabelle di marcia e scegliere con attenzione le località da visitare per poi risalire. Noi ci siamo stati in primavera, con molte più corse attive, partendo da Toscolano con soste a Malcesine e Limone.
Le limonaie e l’ecomuseo di Tignale
Sopra il parallelo di Napoli i limoni si trovano solo in Liguria e in Costa Azzurra, oppure nelle serre in vaso. Lo straordinario clima del Garda è quindi un’eccezione alla regola: qui i limoni sono arrivati nel XIII secolo, grazie ai frati del Convento di San Francesco di Gargnano. Il commercio del limone, usato anche a scopo medicinale (la vitamina C era già molto apprezzata), fu una benedizione per queste terre, che esportavano direttamente nell’Impero Austroungarico, poco distante da qui. Una pianta ben curata, qui dove la temperatura non scende mai sotto i 12°C, può produrre anche 600-800 frutti. Nel ‘500 si iniziarono a costruire sull’Alto Garda le limonaie, piantagioni supportate da pilastri che consentono alle piante di crescere mantenendo una buona areazione. Una serie di motivi economici e politici decretò nella seconda metà dell’Ottocento l’abbandono di queste coltivazioni: oggi però si sta riscoprendo la ricchezza di questa produzione così tipica del territorio. A questo scopo è stato creato l’Ecomuseo delle limonaie Prà de la Fam di Tignale, che documenta e tutela questa coltura come patrimonio storico, culturale e ambientale.
Ecomuseo delle limonaie Prà de la Fam Strada Statale Gardesana Occidentale, 25080 Tignale – info tel 0365 73354
Sabato e domenica: ore 11.00 -18.00, vista di limonaia e shop. Ingresso: €2,00 – gratis bambini sotto i 6 anni
Ingresso con visita guidata e degustazione: € 4,00
Gustare il Garda: la strada dei Vini e dei Sapori e i prodotti tipici
Per gli amanti del turismo enogastronomico (e sul Garda ne vale la pena) l’associazione Strada dei Vini e dei Sapori del Garda propone dei percorsi tra le colline dell’entroterra e le coste che abbinano enogastronomia, ospitalità e cultura. Gli aderenti sono aziende vitivinicole, enoteche, frantoi, agriturismi, alberghi, ristoranti ma anche comuni, associazioni culturali e musei.
Il territorio comprende la zona di produzione di tre vini DOC: Lugana, Garda Classico e San Martino della Battaglia.
Fra le eccellenze gastronomiche utilizzate nella cucina locale troviamo il pesce di lago (trote, anguille, coregone, luccio, pesce persico, carpione, sardine e alborelle), formaggi DOP, salumi e tartufi della Valtenesi.
Un posto speciale spetta all‘olio extravergine di oliva DOP Garda, con un grado di acidità assai bassa, di facile assimilazione e dal sapore molto delicato.
Info:
Chilometri da Milano: 123 km – 1 h 43 min – passando per A35 e A4 oppure 127 km- 1 h 54 min per A4
Alloggiare fuori stagione a Padenghe: West Garda Hotel – Via Prais 32, 25080 Padenghe sul Garda. Aparthotel La Rocchetta Via Italo Barbieri, 30