Se vi capita di incontrare un lupo (è improbabile, ma non si sa mai), non abbiate paura perché sicuramente ne avrà di più lui. Se poi avete la fortuna di scorgerlo da lontano e rimanere ad osservarlo per un po’ sarà un’emozione unica e un ricordo indelebile. Siamo a Vogogna, antica capitale dell’Ossola Inferiore e porta della Val Grande, la zona selvaggia più estesa d’Italia, dove i lupi esistono ancora.
Il castello visconteo di Vogogna
Il borgo medievale, anticamente circondato da mura, si sviluppa intorno al castello. Alle sue spalle, sul versante montuoso, si inerpicano robuste fortificazioni che collegano la struttura principale a una Rocca dell’XI secolo. Lassù, dall’altura del monte Orsetto, la vista domina la valle, facendo di questa postazione un punto strategico di straordinaria importanza, in prossimità del Sempione. Lo capì subito Giovanni Visconti, potentissimo arcivescovo guerriero e signore di Milano nella prima metà Trecento, quando tutta la zona era sotto il dominio milanese. Giovanni fu uno dei personaggi chiave della dinastia viscontea, tanto importante da essere sepolto nella navata destra del Duomo di Milano. L’astuto e bellicoso arcivescovo fece rinforzare e allargare il castello preesistente, aggiungendo un nuovo corpo rettangolare e la bella torre rotonda, che ancora oggi lo caratterizza. Il colore grigio della sua pietra, la pietra dell’Ossola, è lo stesso della roccia che lo circonda e lo difende.
Le sue robuste mura dovettero servire in molte occasioni perché fu attaccato più volte, dai Domesi e dagli Svizzeri (il confine elvetico è a pochi chilometri). Nel 1487 il castello fu il perno della battaglia di Crevola: uno scontro epico, in cui l’esercito ducale, guidato da Renato Trivulzio, sconfisse gli invasori svizzeri. L’episodio culminante si verificò sul ponte di Crevola, ed è rappresentato in un plastico con i soldatini di piombo nella torre del castello: una ricostruzione che rende perfettamente l’idea di come si combatteva e di come andavano le cose a quei tempi.
Gli interni del castello di Vogogna e la mostra sul lupo
Il castello ha subìto nel tempo alterne vicende: di proprietà del Comune dal 1798 fu adibito a prigione, poi sede dei Carabinieri, in seguito affittato alla famiglia Biraghi e lasciato a un lungo degrado fino agli anni ’90, quando sono iniziati i restauri e ha preso il via il nuovo utilizzo. Oggi le sale interne sono visitabili e ospitano mostre temporanee. In particolare da qualche anno è stato allestito un percorso naturalistico interattivo che celebra l’animale simbolo di Vogogna: il lupo.
Nel 2011 infatti, un bell’esemplare di 34 chili è stato trovato morto sui binari della stazione ferroviaria del paese: lo stesso animale che oggi, imbalsamato, ci accoglie alla mostra «E l’uomo incontrò il lupo». Un percorso ricco di immagini, pannelli illustrativi e postazioni interattive da cui abbiamo imparato che:
1. il lupo è un animale protetto e non rappresenta un pericolo per l’uomo (se invece sei una pecora o un capriolo, meglio stare in guardia).
2. il lupo si riconosce dal cane per la punta della coda nera, una mascherina bianca e delle bande nere sulle zampe anteriori;
3. il lupo si può incrociare con il cane e dare origine a esemplari ibridi, con un comportamento del tutto simile a quello dei lupi ma meno intimoriti dalla vicinanza con l’uomo.
Gli avvistamenti più recenti nel VCO sono stati effettuati da fototrappole, posizionate lungo il fiume Toce dal Parco Nazionale della Valgrande per indagare su altri animali (faine, martore, tassi), e invece (sorpresa!) hanno riscontrato la presenza del lupo.
Il borgo di Vogogna: segnalato fra i più belli d’Italia
Vogogna si è conquistata un posto fra i Borghi più belli d’Italia e dal 2012 è anche Bandiera arancione del Touring Club (piccoli centri che si distinguono per offerta di eccellenza e accoglienza di qualità).
Lasciandosi a sinistra il torrione del castello per proseguire su via Roma si entra nel cuore del borgo, che nel Medioevo era rinomato per le sue botteghe e il suo mercato. Spiccano in mezzo alla pietra scura alcuni edifici dai colori pastello, con balconate seicentesche in ferro battuto.
Il Pretorio, simile ai classici broletti lombardi, è un palazzetto gotico con archi acuti e tozze colonne, costruito nel 1348 e sede del governo dell’Ossola fino all’Ottocento. Subito sulla sinistra troviamo Villa Biraghi Lossetti (1650), oggi sede del Parco Nazionale della Val Grande, e lì accanto la chiesetta di Santa Marta.
Passeggiando fra stradine e gradoni di acciottolato si susseguono angoli pittoreschi dai nomi evocativi, via Sotto le Mura e Sopra le Mura, il quartiere di Cantun Suta e, dalla parte opposta, Cantun Sura, con le case addossate al castello e i tetti in pietra scura, le beole, caratteristiche di queste valli.
La porta del Parco Nazionale della Valgrande
A Vogogna si trova la sede del Parco Nazionale della Valgrande, la zona selvaggia più estesa delle Alpi, con i suoi 15 mila ettari e 13 comuni coinvolti.
Una passeggiata di 20 minuti dal Castello porta alla frazione di Genestredo, con abitazioni in pietra a motivi medievali. Da qui si può accedere ai sentieri che conducono alle aree interne del Parco della Valgrande.
Non sono mai entrata into the wild nel cuore di questo parco, che mi dicono essere davvero impervio e che richiede allenamento e resistenza… Quando finalmente troverò il coraggio e la compagnia giusta per fare questa escursione impegnativa sarete i primi a saperlo!
Info
Chilometri da Milano: 113,5 km – 1 h 25 min passando per A8 e E62
Visitare il castello. Dal 19 settembre al 6 gennaio: aperto sabato/domenica/festivi e ponti ore 10.00-17.00; tariffa di ingresso castello e giardini: 4 € adulti, 3 € ridotto – info e prenotazioni percorsi culturali: castellodivogogna@gmail.com
Mangiare a Vogogna
Proprio davanti al castello c’è il ristorante Al Vecchio Borgo: se il tempo è bello si può stare nel dehor con una bella vista, e la cucina è generalmente apprezzata. Gli gnocchi ossolani, con farina di castagne, zucca e patate però nel menu non li ho trovati.
Dormire nei dintorni.
Se vi fermate per il weekend potete fare base sul lago Maggiore. Io sono stata da poco al glamping Conca d’Oro e mi sono trovata molto bene. E’ aperto fino a metà ottobre e riapre in primavera.