Mergozzo, fra lago e lago. La Portofino d’acqua dolce nel Verbano

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Da lontano il borgo affacciato sull’acqua sembra una piccola Portofino, con le case colorate a corolla sul porticciolo e i rilievi tutto intorno. Invece siamo su un piccolo lago vicino a un grande lago: Mergozzo, nel Verbano, anticamente era un golfo del lago Maggiore (Sinus Mergotianus), prima che le alluvioni i sedimenti del fiume Toce, che proprio in questa zona si getta nel lago, creassero la lingua di terra di Fondotoce, che separa i due bacini, oggi riserva naturale.

E delle alluvioni del Toce si è parlato molto nelle ultime settimane, con quella violenta di inizio ottobre che ha creato allagamenti e danni in questa valle. Noi ne abbiamo visto i segni: depositi di fango sulle sponde, grossi tronchi strappati dalle rive e trascinati lontano, piccole spiagge che ricordavamo dall’estate e che hanno cambiato forma o sono scomparse. A testimoniare che la natura modifica inesorabilmente il paesaggio: a volte ci vogliono secoli, in altri casi poche ore.

Un soggiorno fuori stagione al camping Conca d’Oro di Feriolo.

Il nostro weekend (forse l’ultimo in giro per un po’…), si è svolto proprio in questa zona fra i due laghi, prima a Feriolo (lago Maggiore) e poi a Mergozzo. Dal momento che abbiamo deciso di perseverare con il nostro motto controcorrente e fuori stagione, abbiamo approfittato dell’ultimissimo giorno di apertura del camping Conca d’Oro, dove il distanziamento era ormai un dato di fatto visto il periodo dell’anno, tanto che siamo riusciti a trovare libera una ambitissima mobilhome di grande confort a pochi passi dalla spiaggia, “con i piedi nell’acqua”, direbbero gli amici francesi.

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Dopo la giornata di sole la sera in riva era fresca, ma le luci sul lago viste dalla finestra della nostra casetta riscaldata e poi l’alba rosa sull’Isola Madre sono stati un privilegio che ci siamo gustati a fondo.

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Mergozzo, il lago e il borgo

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Arrivando a Mergozzo in auto da Fondotoce si incontra un tratto di lungolago attrezzato. Tanto vale scendere e godersi la passeggiata a piedi fino al centro del paese, le distanze qui sono molto ridotte: il lago misura in tutto 2 chilometri e mezzo per 1 km di larghezza. Con le sue acque pulitissime è una specie di grande piscina perfetta per gli sport acquatici: canoe, kayak, windsurf e piccole barche a remi per la pesca – sportiva e regolamentata, a quanto dicono paradiso del carpfishing. D’estate si può attraversare a nuoto partendo da spiaggette erbose ombreggiate dai salici: fra i laghi che ho frequentato e scoperto negli ultimi anni è quello che invita di più a bagnarsi. Un lago vivo, ma anche pieno di silenzi e solitudini.

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Il cuore del lungolago e del centro di Mergozzo è il grande olmo nella piazzetta del paese, una pianta dal tronco cavo conosciuta fin dal 1600 (lo ritroviamo dipinto nella pala d’altare della chiesa parrocchiale, una Madonna del Rosario del 1623), sotto le cui fronde si riunivano le assemblee della comunità. Poco oltre, la chiesetta romanica di Santa Marta del XII secolo e tutto intorno i vicoli stretti in ciottolo degli antichi rioni.

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Le cave di pietra di Montorfano e Candoglia

Siamo in una zona di cave di pietra che ha fornito il materiale ad alcuni dei più importanti cantieri della storia dell’architettura italiana. Poco lontano da qui, Candoglia, con i marmi rosati che hanno dato vita al Duomo di Milano: una cava ancora attiva e di proprietà della Veneranda Fabbrica del Duomo fin dal tempo dei Visconti.

Affacciata sul Toce, e quindi sul lago Maggiore, fu il punto di partenza di una colossale opera di vie d’acqua che attraverso il Ticino (emissario del lago) e il Naviglio Grande portavano le sue pietre fino al Laghetto nel centro del capoluogo lombardo.

Anche Montorfano, alto solo 794 metri e formato da un unico blocco di granito bianco, con le sue cave ha fornito la sua pietra a monumenti storici di Milano (il Lazzaretto) e Roma (San Paolo fuori le mura).

Nell’Ecomuseo archeologico e museo del granito vicino alla chiesetta di Santa Marta a Mergozzo si racconta la storia di queste cave e i metodi di lavorazione e della pietra, oltre ai reperti preistorici e di epoca romana che ripercorrono la storia di queste zone.

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Passeggiate intorno a Mergozzo: il sentiero Azzurro

Si può raggiungere il borgo di Montorfano, villaggio sul monte omonimo che domina il lago, percorrendo il Sentiero Azzurro (3 km solo andata con un dislivello di 150 metri, percorribile anche dai bambini ma non coi passeggini), che arriva fino alla piccola chiesa romanica di San Giovanni del XII secolo. Raggiungendo il belvedere la vista spazia sul lago Maggiore.

Insomma, che abbiate voglia di camminare, andare in bici, osservare l’autunno o crogiolarvi sul lungolago Mergozzo potrebbe essere il viaggiovicino che fa per voi.

Info:

Da Milano a Mergozzo: 101 chilometri, 1 ora 23 min, passando per A8 e A26/E62 (Milano – Feriolo: 94 chilometri)

Roberta Ferraro, blogger e travel designer. Racconto straordinari luoghi vicini, posti speciali che si distinguono per arte, natura e cultura. Perché se apriamo gli occhi su quello che abbiamo intorno a noi, l’avventura è a portata di mano. Seguimi per trovare ispirazione per weekend, gite e vacanze.