
Un trekking con la guida.
Val d’Ossola, Lago di Antrona. Un trekking in montagna è sempre un po’una sfida. La voglia di scoprire posti nuovi si incontra con la necessità di conoscere prima i sentieri, i tempi, la difficoltà, e soprattutto individuare i percorsi più suggestivi che siano anche adatti a noi.
Scegliere la meta e mettersi in cammino, se non si è pratici della zona, non è così semplice. Farlo con una guida preparata e competente significa non solo mettersi in mani sicure per quanto riguarda la scelta del percorso, ma anche avere una chiave per capire e conoscere a fondo il paesaggio e la natura che ci circonda. Sollevati dal non doverci preoccupare di sbagliare il sentiero o di imboccare un percorso troppo difficoltoso abbiamo seguito in tutta tranquillità i passi sicuri di Alessandro Previdi, guida di media montagna e giovane fondatore di Natural Mind Professional. Camminando con lui abbiamo imparato molte cose su luoghi che conosce fin da bambino e che hanno acceso il suo amore per il trekking nella natura, portandolo a scegliere questa professione.
Con la sua guida esperta abbiamo avuto modo di osservare gli alberi, i fiori e le rocce sul percorso. Distinguere un abete rosso da uno bianco, sapere perché qui prevalgono le betulle e poco oltre le aghifoglie, conoscere i nomi delle cime che si vedono all’orizzonte ci ha fatto apprezzare la montagna in modo diverso e consapevole.
Dove siamo: il parco naturale dell’Alta Valle Antrona
Il lago di Antrona che dà il nome alla valle (una delle sette valli laterali che confluiscono nell’Ossola), si trova a una ventina di chilometri da Domodossola, e le creste che si vedono sullo sfondo sono lo spartiacque fra Italia e Svizzera. Siamo all’interno del parco naturale dell’Alta Valle Antrona, un’area protetta della Regione Piemonte.

Salendo da Villadossola si arriva al paesino di Antrona Schieranco, e da qui si procede verso il parcheggio, da cui si intravede già il lago: uno specchio d’acqua verde scuro dove, nonostante la giornata un po’nuvolosa, viene voglia di immergersi (infatti è balneabile e ci sono alcuni punti accessibili da piccole spiagge rocciose). Colpisce la ricchezza di acqua che scende da queste cime: domina lo sfondo la Cascata del Sajont, col suo salto di 50 metri (pezzo forte della nostra escursione: ci arriveremo verso la fine del percorso), mentre dalle montagne del versante sinistro scendono quattro cascate, più piccole ma altrettanto impetuose. Siamo a 1073 m di altitudine ma il nostro giro prevede di arrivare al lago di Campliccioli a 1352 m: il tratto in salita che ci attende è un po’impegnativo, del resto siamo in montagna, che gusto c’è a fare un trekking tutto in piano?
Il segreto del lago.
Capita che le acque placide dei laghi di montagna nascondano qualche segreto: questo di Antrona ha una storia molto particolare. Si tratta infatti di un lago di sbarramento, ma non è stato creato dall’uomo con una diga. La sua formazione fu causata da una frana che il 27 luglio del 1642 staccò un’enorme fetta del monte Pozzuolo, ostruendo il torrente sottostante e cancellando metà dell’antico borgo di Antrona. Le fonti raccontano di un’enorme nube di polvere che per diversi giorni oscurò il cielo fino al lago di Mergozzo. Le baite degli abitanti e la chiesa del paese furono sbriciolati da enormi massi: i resti si vedono ancora, sotto forma di grandi pietre grigie che sembrano il greto di un torrente in secca.
Quelli fra gli abitanti che erano sui pascoli estivi si salvarono, ma le case e i pascoli circostanti furono sommersi dalle acque dell’Ovesca, e la valle divenne un lago dalle placide acque verdi. In alcune vecchie foto si vedono i resti di alcune baite, riemerse in momenti di secca. Leggende e storie ricamate nei secoli intorno a questo evento le potete immaginare, o anche inventare, con un po’di fantasia.
Baite emerse in un momento di secca Le verdi acque del lago di Antrona
Un trekking fra due laghi: da Antrona a Campliccioli.
Il nostro obiettivo è un percorso ad anello intorno al lago di Antrona con una deviazione in salita (il dislivello è di circa 200 m) verso il piccolo lago di Campliccioli, dominato dalla diga del 1930 che lo ha originato. Il solo tratto fra i due laghi nelle indicazioni del sentiero prevede 40 minuti di cammino, e infatti è quanto ci abbiamo impiegato. L’intera escursione, comprese la pausa per un pic-nic e numerose soste per guardarsi intorno, ammirare il paesaggio o aspettare che finisse uno scroscio di pioggia, si è protratta tutta la giornata. La bellezza del sentiero, che si snoda nel bosco fra le acque di ruscelli e cascatelle ci ha incantati.
Quasi in vista di Campliccioli, al termine della salita si incontrano i resti della vecchia ferrovia che fra il 1924 e il 1928 trasportava i materiali utilizzati per costruire la diga. Fra antichi binari, gallerie e carrellini sembra di essere in una miniera del Far West.
Uno dei ruscelli che alimentano il lago Carrello usato per la costruzione della diga Fra i binari e le gallerie della vecchia ferrovia Sui vecchi binari verso Campliccioli Arrivo al lago di Campliccioli
I vecchi binari della ferrovia Galleria della vecchia ferrovia
Un pic nic vista lago con i prodotti del territorio
Assaggiare le specialità locali contribuisce a conoscere meglio un luogo e la sua cultura. E un buon bicchiere di vino gustato con formaggi e salumi ossolani riscalda l’atmosfera e scioglie la stanchezza. Così la pensa la nostra guida, che ci ha sorpreso con un tagliere di prelibatezze preparato al momento e una bottiglia di Barbera (chissà che peso nel suo zaino…). Un imprevisto momento gourmet che ha mandando allegramente in pensione i tristi tramezzini del nostro pranzo al sacco. Il tutto consumato su una roccia che domina dall’alto il lago di Campliccioli: location perfetta come un ristorante con vista.
Degustazione di prodotti tipici Pic nic ad alta quota
Ultimo tratto: passeggiando sotto la cascata del Sajont
Il tratto in discesa attraversa l’Alpe Ronco, con le caratteristiche baite in pietra e legno.
Da qui il sentiero che costeggia ad anello il lago di Antrona ci porta davanti a un’alta parete di roccia, da cui precipita con un salto di 50 metri la massa d’acqua della cascata del Sajont. Il percorso continua su una passerella aerea in metallo lungo la roccia, che passa sotto il salto: è questo il colpo di teatro, il pezzo più emozionante di questa escursione. Ascoltare lo scroscio dell’acqua che precipita davanti a noi in una nube di goccioline, è ipnotico. Qui fermarsi qualche minuto in una sorta di meditazione, immersi nel suono della cascata, cancella ogni pensiero e ogni stanchezza. Un’esperienza che ricorderemo, e magari ripeteremo… anche in autunno i colori sono bellissimi!
Camminare in montagna: attrezzatura adatta e giusto atteggiamento
Nota a margine. Lungo il nostro cammino abbiamo incontrato intere famiglie in equilibrio precario sulle rocce con scarpe da tennis o sneakers a suola liscia e abbigliamento adatto a un aperitivo su lungomare di Riccione. In più abbiamo incrociato cagnolini senza guinzaglio che si tuffavano nei torrenti a pochi metri da una cascata o da un dirupo. Anche per gli escursionisti del weekend il minimo sindacale è avere delle calzature con una suola grip che diano stabilità e un abbigliamento che preveda la possibilità di un brusco calo di temperatura o uno scroscio di pioggia. Ne esistono di leggerissime da inserire in valigia quando si va in vacanza o da tenere nel bagagliaio dell’auto che non si sa mai. Sono consigliabili anche i bastoncini da trekking che aiutano a scaricare il peso soprattutto in discesa e sono un buon esercizio anche per le braccia. La montagna va rispettata ed è importante muoversi in sicurezza!
La guida in questo non transige!
Alessandro Previdi ci racconta i segreti del lago lago di Antrona con Natural Mind Professional
Info:
Per informazioni e per scoprire altre escursioni in programma potete visitare il sito https://www.naturalmindprofessional.com/it/ o contattare Alessandro Previdi, Escursioni guidate in Montagna, info@naturalmindprofessional.com – +39 340 3386186
Come arrivare:
Il paesino di Antrona Schieranco dista 22 km da Domodossola.
Da Milano si arriva in circa 2 ore e 15 con A26 verso Gravellona Toce.
Usciti a Villadossola si procede lungo la SS33 verso Antrona/Beura/Montescheno.
Una volta arrivati ad Antronapiana si prende a sinistra fino ad arrivare alla fine della strada e al lago di Antrona. Il parcheggio è ampio e gratuito.