Costa del Veneto Orientale, intorno a Caorle. Pedalando fra mare e campagna

Rigenerarsi a Duna Verde, Caorle: i riti dell’estate

Una spiaggia di sabbia finissima, poche file di ombrelloni, una pineta e un mare dai colori pastello sotto un cielo spesso velato. Duna Verde è una delle ultime spiagge dell’Adriatico in cui sopravvivono le caratteristiche ondulazioni di sabbia formate dal vento, ricoperte di vegetazione spontanea: tamerici, pini marittimi, fiori selvatici.

Caorle e la costa del Veneto Orientale

Siamo lungo la costa del Veneto Orientale: a pochi chilometri da qui, oltre Caorle e Bibione, il Tagliamento segna il confine con il Friuli, con la spiaggia di Lignano Sabbiadoro. Nelle giornate più limpide guardando a Est si distingue nettamente il profilo della costa, con la brusca scarpata di San Giusto a Trieste, e subito oltre la Croazia, quasi di fronte a noi. Alle nostre spalle, dopo un temporale estivo le montagne del Friuli e del Cadore sembra di poterle toccare (in realtà le più vicine sono Piancavallo e Agordo, a circa un’ora e mezza/due d’auto da qui).

Intorno a questa piccola località balneare si estende una terra piatta come una tavola, con campi di soia e di mais che si intrecciano a canali, fiumi e piccole lagune in cui si declinano mille sfumature di verde. Anche il mare, qui, è verde scuro.

Questi sono i miei luoghi dell’estate da sempre, qui si consumano i riti immutabili delle vacanze marine: l’ombrellone numero 560, il bagno al largo col materassino, secchiello-paletta-stampini-carretto dei gelati, le partite a bocce, un tuffo in piscina, spritz in costume al tramonto. E un momento di solitudine in giardino all’ombra di un pioppo, con un buon libro, quando si riesce a sfuggire a tutte le altre attività di cui sopra.

A Duna Verde c’è tutto questo, e niente altro.

Itinerari in bicicletta nei dintorni di Caorle

Perciò, dopo qualche giorno di passeggiate all’alba e routine consolidate, torna a farsi sentire quella sottile inquietudine che segnala il desiderio di guardarsi intorno alla scoperta del territorio. Riparte la voglia di viaggi vicini…

Per chi ama la bici, le ciclabili qui non mancano: vi segnalo la prima che abbiamo percorso partendo proprio da Duna Verde. Nei prossimi post racconterò altri itinerari vicini, approfondendo l’esplorazione delle campagne e delle valli lagunari nei dintorni di Caorle. Se nel frattempo avete intenzione di passare da queste parti vi segnalo alcuni riferimenti. Se avete voglia di sapere qualcosa di più specifico o dei consigli da “una del posto” scrivetemi a info@viaggivicini.it.

Un’ampia pista ciclabile collega Duna Verde a Caorle (circa 9 km), compresa fra i campi da golf di Pra’ delle Torri e la strada provinciale. Efficace ma un po’ monotona e battuta a tutte le ore da runner, bici, risciò. Noi abbiamo preferito una stradina di campagna che inizialmente corre parallela alla ciclabile e poi diventa più tortuosa (e quindi più lunga), perché segue il corso del canale Brian fino a dove questo sfocia nel fiume Livenza. Pedalando in uno sterrato lungo il canale abbiamo oltrepassato l’agriturismo Di là dal fiume (a dire la verità ne abbiamo praticamente attraversato il bellissimo giardino con piscina, mantenendoci però a debita distanza, sul piccolo rialzo dell’argine, e ci è sembrato un posto davvero incantevole…), sempre in totale solitudine e immersi nel verde fra campagna e fiume. Dopo aver superato una strettoia invasa da frasche di acacia dove il sentiero passa sotto la strada provinciale, siamo sbucati nella località di Santa Margherita, sulla foce del Livenza.

Una chiatta chiamata Caronte per attraversare il fiume con la bici

Costeggiando una piccola marina dove sono ormeggiate diverse barche a vela e su cui si affacciano villette colorate in stile veneziano, siamo arrivati al piccolo traghetto che collega Santa Margherita a Caorle. Una chiatta chiamata Caronte che trasporta pedoni, bici e auto da una parte all’altra del canale, rollando in mezzo ai cigni, per 1 euro e 50 a persona: due minuti di traversata fra fiume e mare, e siamo a Caorle.